Biblioteca Statale Isontina di GoriziaBiblioteca Statale Isontina di Gorizia
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2024-03-29T11:34:36+01:00text/html2017-05-15T15:26:23+01:00https://isontina.beniculturali.it/Gorizia Magica. Libri e giocattoli per ragazzi (1900-1945)
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<p dir="ltr">e Catalogo a cura di <strong>Simone Volpato</strong> e <strong>Marco Menato</strong></p>
<p dir="ltr">conferenza stampa aperta al pubblico mercoledì 19 aprile, ore 12.00</p>
<p dir="ltr"> </p>
<p dir="ltr"><strong>inaugurazione</strong>: giovedì 27 aprile, ore 18.00 </p>
<p dir="ltr"></p>
<p dir="ltr"><a href="http://www.fondazionecarigo.it/cms/data/browse/mostre/000070.aspx">http://www.fondazionecarigo.it/cms/data/browse/mostre/000070.aspx</a></p>
<p dir="ltr"> </p>text/html2017-05-26T16:13:59+01:00https://isontina.beniculturali.it/Emporio - Extinct
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>installazione pittorico-oggettuale di <strong>Salvatore Puddu</strong></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p>Vedi la documentazione a fondo pagina.</p>text/html2017-11-21T15:22:05+01:00https://isontina.beniculturali.it/Il volto, la poesia
https://isontina.beniculturali.it/events
<p dir="ltr">di <strong>Franco Dugo</strong>, ventisei poeti ritratti a matita, china, pastello e acquarello</p>
<p dir="ltr"><em>Inaugurazione sabato 2 dicembre alle ore 17.30</em></p>
<p dir="ltr">Introdurrà il direttore della Bsi Marco Menato, interverranno Marco Fazzini, curatore della mostra e il critico Giancarlo Pauletto.</p>
<p dir="ltr"> Catalogo in mostra</p>text/html2018-02-02T14:11:18+01:00https://isontina.beniculturali.it/La portata storica della Riforma protestante dopo 500 anni dal suo inizio
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<p align="left"><strong>1. Cosa è stata la Riforma protestante? Una valutazione storica dopo 500 anni. </strong>Stefano Cavallotto, università Tor Vergata, Roma. <strong>Venerdì </strong>4 maggio 2018</p>
<p align="left"> <strong>2. Martin Lutero e il suo messaggio. </strong>Dietrich Korsch, università di Marburg (Germania). <strong>Martedì</strong> 8 maggio 2018</p>
<p align="left"> <strong>3. . La diffusione della Riforma nel Nord-Est d’Italia e in Slovenia. </strong>Silvano Cavazza, università degli Studi di Trieste. <strong>Venerdì </strong>11 maggio 2018 </p>
<p align="left"> <strong>4</strong> . <strong>Cosa è cambiato nell’Europa moderna con la Riforma protestante? </strong>Michele Cassese, università degli Studi di Trieste.<strong> Martedì</strong> 15 maggio 2018</p>
<p align="left"><strong></strong>Gli incontri sono coordinati da Marco Menato e Michele Cassese</p>
<p align="left" style="text-align: justify;">La serie di incontri organizzati dalla Biblioteca Isontina, con la consulenza dei proff. Marco Menato e Michele Cassese, in occasione del 500° anniversario della nascita della Riforma protestante (31 ottobre 1517-2017) mira non solo a commemorare uno degli eventi più importanti della storia dell’Europa moderna, ma anche e soprattutto a far prendere coscienza di quanto essa abbia influito sulla vita sociale e politica, e non solo religiosa, della popolazione del vecchio Continente. Anche le nostre terre isontine e slovene ne sono state ampiamente toccate: vi aderirono autorevoli personaggi appartenenti alla nobiltà e al clero – si pensi solo ai nobili De La Torre, e agli ecclesiastici Pier Paolo Vergerio e Primoz Trubar -, e se ne ebbe un forte influsso sui successivi cambiamenti in campo culturale (ad esempio con la formalizzazione della lingua slovena scritta), e socio- economico. Gli incontri pertanto mirano ad offrire ai partecipanti la possibilità di comprendere anche la propria storia e la propria identità, profondamente influenzata anche da quei lontani eventi .</p>text/html2018-03-14T16:26:17+01:00https://isontina.beniculturali.it/Metamorfosi - Dalla creazione alla distruzione.
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>di pittura, tecnica mista, incisione e piccole installazioni di <strong>Livio Caruso </strong>- inaugurazione ore 17.30, venerdì 16 novembre, 2012<strong> <br /></strong></p>
<p>Allestimento e presentazione critica di <strong>Alice Ginaldi, </strong>musica al computer di <strong>Alberto Caruso</strong>, c<em>ornici</em> realizzate da Roberto e Marco Faganel - <a href="http://www.studiofaganel.com/">www.studiofaganel.com</a></p>
<p><a href="http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1703518593.html">http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1703518593.html</a></p>
<p> </p>
<p></p>
<blockquote>
<p>Nota critica: </p>
<p><br /><em>Tra le maglie della tela l'occhio indugia su uno strato denso di materia tutt'altro che inerte. Sembra che la pellicola pittorica viva in un continuo fervore di muschi e muffe, interiora e funghi. Ad una prima lettura la superficie si presenta complessa ma coinvolgente. Escrescenze e germogli pittorici appaiono effervescenti, pullulanti e vivi allacciando una naturale corrispondenza con i soggetti che rappresentano: larve, mummie, conchiglie, insetti. Così come il suo autore, questa pittura è variabile nello spazio del dipinto e nel tempo della sua esistenza, tanto da rifuggire ad una stabile identità per rivelarsi solamente nel trascorrere di una vera e propria metamorfosi. Livio Caruso trasgredisce questo senso di appartenenza ad un'identità perché crede nel fluire costante della vita e delle impressioni. Il suo lavoro esiste innanzitutto per se stesso, come esorcismo dalla morte e come accanimento terapeutico in grado di estrarre ed ordinare pensieri, paure, passioni. Forse più di altre volte ci troviamo di fronte ad una pittura intima, tutt'altro che esteriorizzata, anzi letteralmente viscerale.<br /><br /></em><strong>Alice Ginaldi<br /></strong> </p>
</blockquote>
<blockquote>Contributo:
<p><em>Un percorso identitario.</em></p>
<p><em>Dall’interrato della Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, in una mostra presentata da Alice Ginaldi, Livio Caruso espone opere nate nell’osservazione di labirinti emozionali. L’artista, ricomponendo la figura umana con elementi eterogenei trae gli aspetti dominanti per proporli come punto di riflessione. La composizione degli elementi è costruita in modo stabile tale da rendere vincolante la sussistenza emotiva del vivente con il vivibile. Ma l’opera assemblata non è un’esaltazione fisica della materia, si pone invece come presa di conoscenza in cui il tutto non è scindibile nei singoli elementi. Le figure rappresentate sono viste come possibili variabili del convincimento in un’appartenenza che ammette tutte le connotazioni. In questo stimolo alla rigenerazione di un pensiero alberga una fase alchemica in cui il traguardo dell’albedo non è la conoscenza pura ma il vedere la strada che si può percorrere, quasi la riprova del giardino alchemico dove non può entrare “ chi non ha piedi per camminare”. Una capacità di conoscenza che può e dovrebbe essere rivolta a tutto quello che si affaccia al percorso temporale delle persone come modo per rendere assecondabile il recupero di ogni singolo aspetto e aspettativa, patrimonio di crescita non di divisione sull’accadibile e di tutto quanto è sotteso nel possibile relazionarsi. In alcuni dipinti l’artista propone stesure di colori che si sviluppano sopra a legni spezzati, corrosi, alterati in cui l’elemento propositivo poggia sull’incompletezza del supporto a simbolo dell’indeterminazione delle persone reali. Da questo solido e corposo assunto l’opera, si sviluppa nel suo ulteriore proporsi che, sia una figura tracciata o un assieparsi di formulazioni emotive, è sempre il divenire di un riferimento umano.</em></p>
<p><strong>Marino Sponza<br /></strong></p>
</blockquote>
<p></p>
<p><strong>FINISSAGE: lunedì 26 novembre 2012, ore 17.30</strong></p>
<p>Riflessioni di <strong>Andrea Bellavite</strong>, lettura di testi riguardanti il concetto di "metamorfosi", con il sottofondo musicale di <strong>Alberto Caruso<br /></strong></p>
<p>Vedi il videoclip <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Ay_x1t_gAp4">http://www.youtube.com/watch?v=Ay_x1t_gAp4</a> sulla mostra, pubblicato in data 30/nov/2012, con testo e voce di Margherita Reguitti, riprese e musica di Alberto Caruso.<br /><br /></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p><em>Scarica la documentazione in fondo alla pagina.</em></p>
<p></p>
<p></p>
<p></p>
<p> </p>text/html2018-03-14T16:32:09+01:00https://isontina.beniculturali.it/Sembianze generative irreversibili
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>di pitture e installazioni di <strong>Livio Caruso</strong>, a cura di <strong>Elisa Plesnicar</strong>, con il patrocinio del <strong>Comune di Farra d'Isonzo</strong> e della <strong>Biblioteca Statale Isontina di Gorizia</strong></p>
<p>Inaugurazione:<strong> venerdì 26 settembre, ore 17.30</strong></p>
<p><strong>Programma: </strong></p>
<p>presentazione del Sindaco di Farra d'Isonzo, <strong>Alessandro Fabbro</strong></p>
<p>introduzione critica alla mostra, <strong>Elisa Plesnicar</strong></p>
<p>visita alla mostra</p>
<p><strong>ore 18.30:<br /></strong>momento conviviale finale con l'assaggio del pane fatto a mano e cotto nel forno a legna nel prato antistante il Museo, accompagnato da buon vino e ...</p>
<p><strong>Orario di apertura:</strong></p>
<p>mattine feriali: 9.00-13.00<br />pomeriggi feriali su appuntamento tel. 0481 888567 opp. e_mail: <a href="mailto:cultura@comune.farradisonzo.go.it">cultura@comune.farradisonzo.go.it</a></p>
<p>sabato e domenica: 11.00-13.00 / 17.00-19.00</p>
<p><strong><a href="index.php?it/267/immagini-mostra-sembianze-generative-irreversibili" title="Sembianze generativer irreversibili">vedi la gallery</a></strong></p>
<p><a href="http://www.museofarradisonzo.it/index.php?it/22/eventi/4/sembianze-generative-irreversibili">http://www.museofarradisonzo.it/index.php?it/22/eventi/4/sembianze-generative-irreversibili</a></p>
<p><a href="http://www.imagazine.it/event_periods/3395#.VBK0cfl_uxU">http://www.imagazine.it/event_periods/3395#.VBK0cfl_uxU</a></p>
<p><a href="https://www.facebook.com/groups/242458132400/permalink/10152387730297401/">https://www.facebook.com/groups/242458132400/permalink/10152387730297401/</a></p>
<p><a href="getFile.php?id=613" title="ustvarjala videz nepovraten">ustvarjala videz nepovraten</a></p>
<p> </p>
<p>Dalla presentazione di <strong>Elisa Plesnicar</strong>:</p>
<p><em>"Nel progetto espositivo concepito da Caruso non esistono trasformazioni reversibili, capaci di riportare un sistema, ambiente o organismo nelle condizioni iniziali, senza che ciò comporti alcun mutamento nel sistema, ambiente, organismo stesso e nell'universo. Nelle sue opere il cambiamento non è latore di rinascenza bensì di una lenta e spesso ostile reincarnazione che assume forme inattese, le quali traggono intime suggestioni dalle leggi della termodinamica e dalla cibernetica,<strong> </strong>partendo dalle ipotesi che vi sia una sostanziale analogia tra i ‘meccanismi di regolazione' delle macchine e quelli degli esseri viventi. La metamorfosi fagocita la genesi e sottrae alla forma la memoria di ciò che è stata e, forse, l'utopia di ciò che diverrà. Vittima capitale e in ugual modo persecutrice della propria natura è la donna che calca, perentoria, le ruvide superfici delle tele, smerciando armonia in cambio di inquietudine." </em></p>
<p> </p>
<p>vedi la documentazione a fondo pagina.</p>text/html2018-03-19T12:37:58+01:00https://isontina.beniculturali.it/Chaos
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>personale di pittura di <strong>Mariadolores Simone</strong>, introduzione critica di <strong>Elisa Plesnicar</strong></p>
<p>inaugurazione: sabato 10 marzo, ore 11.00</p>
<p style="text-align: justify;"><em>Nata a Gorizia, l'artista è madre, moglie e nonna orgogliosa di due nipotine. Amante da sempre dell'arte pittorica, Mariadolores Simone ama anche impegnarsi con la ceramica e i libri d'artista. Negli anni, con vari maestri, ha frequentato numerosi corsi per migliorare ed affinare la propria tecnca. Partecipa a progetti scolastici e sociali con il circolo Endas, l'Ute e l'associazione culturale Nuovo Lavoro di Gorizia, sia in Italia che in Slovenia. Ha presentato le sue opere in molteplici mostre personali, ha esposto nelle sale di “Casa Morassi”, nella Galleria “ArteOpenSpace” e “ARS” di Gorizia, nella sala “Antiche Mura” di Monfalcone, nella “Art Gallery 2” di Sistiana, nello Spazio Arte “Lido dei Pini” di Bibione, nella Galleria “Sotto l'Arco” di Trieste e in numerose altre sale, ricevendo premi, segnalazioni ed attestati di merito. “Mariadolores Simone - scrive Elisa Plesnicar - con le sue tele, le sculture ed i collages svolge il compito che ogni artista dovrebbe ottemperare, ovvero rivelare e comunicare i propri desideri e speranze ed ancor di più la propria inquietudine, il proprio malessere ed il peso che la opprimono”.</em></p>text/html2018-03-19T12:53:15+01:00https://isontina.beniculturali.it/Distopia
https://isontina.beniculturali.it/events
<p align="center" style="text-align: left;">personale di <strong>Fulvio Dot</strong>.<em></em></p>
<p align="center" style="text-align: left;"><em>Vernissage: Venerdì 23 Marzo, ore 18.00</em></p>
<p></p>
<p align="justify"><span style="font-size: x-small;">A 18 anni dall’ultima mostra in città, </span><span style="font-size: x-small;"><strong>Fulvio Dot porta alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia un compendio completo della sua più recente produzione pittorica</strong></span><span style="font-size: x-small;">. Tanto decorativi quanto densi di significato, i paesaggi raccolti sotto il titolo di “Distopia” spaziano dalle vedute di una Grecia impossibile agli ultimi lavori sul quartiere Rozzol Melara di Trieste, raccontando una </span><span style="font-size: x-small;"><strong>storia di utopie fallite in bilico perenne tra figurativo ed astrazione</strong></span><span style="font-size: x-small;">. </span><span style="font-size: x-small;"><strong>La personale si inaugura il prossimo 23 Marzo p.v. alle 18.00 contando su di un’introduzione critica a cura di Cristina Feresin. Rimarrà quindi aperta al pubblico fino al 5 Aprile</strong></span><span style="font-size: x-small;"> con i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 10.30 alle 18.30; Sabato dalle 10.00 alle 13.00. </span></p>
<p align="justify"></p>
<p align="justify"><span style="font-size: x-small;"><strong>Forte di un successo ormai consolidato sul piano internazionale, Fulvio Dot mette la sua inconfondibile ricerca pittorica fatta di segno e stratificazioni materiche a servizio di una riflessione sulla contemporaneità. </strong></span><span style="font-size: x-small;">Quelle che presenta in “Distopia” sono vedute urbane diversissime che, tuttavia, conservano alcuni tratti in comune. C’è, innanzitutto, la pseudo-assenza della figura umana, mai ritratta eppure sempre evocata nei segni che lascia dietro di sé: scritte sui muri, codici a barre, cartelloni pubblicitari, l’inevitabile personalizzazione con cui combatte l’appiattimento dell’identità in moduli architettonici sempre uguali. E c’è, soprattutto, la rappresentazione di un’idea distrutta - o quanto meno messa a dura prova - dal tempo e dalla società. Lo vediamo nel </span><span style="font-size: x-small;"><em>Paesaggio Fragile</em></span><span style="font-size: x-small;"> di Matera, spezzato dal ricordo e dall’incuria dell’uomo; tenuto assieme a fatica da spaghi e forza di volontà. Oppure in quella Venezia così ricca, eterna e riconoscibile, in cui la contemporaneità irrompe di prepotenza col suo alfabeto digitale fatto di hashtag, numeri e asterischi. Persino l’idillio bianco e azzurro della Grecia - il soggetto più famoso di Dot - non è, a ben guardare, poi così distante dal grigiore di Rozzol Melara: proprio come il sogno mediterraneo si scopre, di fatto, niente più che immagine, il colore degli effetti personali combatte e distrugge l’idea di pura efficacia e razionalità che l’architettura voleva creare. Nessuna speranza, quindi? Forse. O Forse no. Perchè se pur è vero che Dot distrugge e deforma i paesaggi che vede o ricorda, è altrettanto vero che si sforza di tenerli assieme con spaghi, corde e catene, dando loro un’identità nuova che si erge a simbolo di una salvezza ancora possibile. </span></p>
<p align="justify"></p>
<p align="justify"><span style="font-size: x-small;"><strong>Fulvio Dot</strong></span><span style="font-size: x-small;"> è nato a Monfalcone nel 1956. Diplomato all'Istituto Statale d'Arte di Gorizia e laureato in architettura presso l'università di Venezia, </span><span style="font-size: x-small;"><strong>dal 1976 porta avanti una ricca attività espositiva in importanti contesti italiani e stranieri. </strong></span><span style="font-size: x-small;">Fuori dai nostri confini, le sue opere hanno riscosso successo in Francia (Grenoble, Antibes, Lille, Sabbles D’Olonne), In Canada (Quebec) , in Cina (Shangai, Hong Kong) e in Spagna (Barcellona, Málaga).</span></p>text/html2018-03-19T13:02:27+01:00https://isontina.beniculturali.it/Selvagge e dolci Alpi Giulie
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<p>di fotografie disegni e acquerelli di <strong>Carlo Tavagnutti,</strong> in collaborazione con il CAI di Gorizia<br /><em>inaugurazione: mercoledì 11 aprile, ore 18.00</em></p>
<p style="text-align: justify;">Saranno presentate una trentina di fotografie in bianco e nero, ma non mancheranno una quindicina di disegni sulle Terre alte, nonché diversi piccoli acquerelli che hanno come tema tutta la bellezza del Carso. E' la prima volta, va segnalato, che il fotografo espone anche una scelta di suoi piccoli quadri.</p>
<p style="text-align: justify;">Quella che sarà visitabile all'interno del complesso della Biblioteca statale Isontina è, del resto, una vita di passione fotografica racchiusa in un'unica mostra. “Fotografo dagli anni Sessanta – ci ha raccontato, con semplicità, Carlo Tavagnutti – ormai è più di mezzo secolo”.</p>
<p style="text-align: justify;">Nato nel 1929 a Gorizia, dove risiede anche oggi, Tavagnutti è un assiduo frequentatore delle Alpi Giulie, di cui restituisce con maestria, nelle sue fotografie, atmosfere e peculiarità. Sue opere sono apparse su numerose riviste e opere editoriali: tre le numerose pubblicazioni segnaliamo i fotolibri Isonzo (Gorizia 1991) e Collio (Gorizia 1993). Per i suoi scatti, l'autore ha scelto per lo più il bianco e nero, ottenendo sempre risultati di grande ricchezza comunicativa e suggestione.</p>
<p style="text-align: justify;">Carlo Tavagnutti è socio onorario della sezione goriziana del Cai, socio del circolo fotografico Isontino ed Accademico del Gism (Gruppo italiano scrittori di montagna).</p>
<p style="text-align: justify;">La mostra fotografica, organizzata in collaborazione con Cassa Rurale Fvg, Cai sezione di Gorizia, Alpinismo Goriziano e circolo fotografico Isontino.</p>text/html2018-03-28T10:51:30+01:00https://isontina.beniculturali.it/Conferenze Federspev
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<p>Conferenze Federspev - Federazione nazionale sanitari pensionati e vedove<br /><br />1) giovedì 29 marzo, ore 17.30. Relatore Vittorio Vogna. Titolo: "I Balcani, regione sconosciuta"<br /><br />2) giovedì 19 aprile. Relatore Giulia Caccamo. Titolo ancora da definire, si parlerà del trattato di pace della prima guerra mondiale, del mito della vittoria mutilata e dell'impresa di Fiume"<br /><br /><br /></p>text/html2018-04-09T10:48:15+01:00https://isontina.beniculturali.it/Arte4, Integrazioni n. 22, opere pittoriche a quattro mani.
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<p>di Paola Bellaminutti, Silvana Croatto, Annalisa Iuri e Renza Moreale.</p>
<p>inaugurazione: sabato 5 maggio, ore 11.30</p>
<p></p>
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<p style="text-align: justify;">Arte4 presenta alcune opere di pittura e stampa calcografica che creano un percorso maturato negli ultimi dieci anni di sperimentazione e ricerca caratterizzate dall’intervento di quattro artiste sulla stessa opera. Come asserisce l’artista Francesco Imbimbo:<br />[…] le più ancestrali tra le raffigurazioni artistiche rinviano a un’esperienza di gruppo, fondata sul gioco di squadra, come la caccia (di cui in gran parte ci sfuggono le risonanze sacrali); -beh!- in questa “staffetta dei pennelli”, l’arte non è forse insieme gioco divino e caccia essa stessa? Uno di quei casi dove siamo spettatori della virtuosa convergenza tra il pionierismo dell’avventura artistica e ben più atavici retaggi.<br />In un mondo di individualità strepitanti disposte a sopraffarsi, che per essere competitive sono costrette a “farsi in quattro”, non possiamo che essere grati a Paola Bellaminutti, Silvana Croatto, Annalisa Iuri, Renza Moreale per avere osato proporsi come l’armonioso colloquio di una<br />“quaternità” solidale.</p>text/html2018-04-23T16:12:54+01:00https://isontina.beniculturali.it/LA MUSICA NELLA DIVINA COMMEDIA
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>Nell'ambito degli incontri della Dante in Biblioteca, intervento di RITA DE LUCA</p>text/html2018-04-27T15:18:10+01:00https://isontina.beniculturali.it/Segni di guerra. L'ex libris europeo nel primo conflitto mondiale.
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>di Claudio Stacchi, Luigi Bergomi e Giuseppe Cauti.<br />In occasione di èStoria2018,<br />Inaugurazione giovedì 17 maggio, ore 18.00. sabato 19 maggio la mostra sarà aperta fino alle 18.30. <em>Catalogo in mostra</em></p>text/html2018-05-10T18:05:39+01:00https://isontina.beniculturali.it/Gruppo di Lettura dedicato a “La Splendente”
https://isontina.beniculturali.it/events
<p style="text-align: justify;">Da Voltapagina nuovo appuntamento del Gruppo di Lettura dedicato a “La Splendente” del giovane studioso Cesare Sinatti (Feltrinelli, 2018).</p>
<p style="text-align: justify;"> “Non nascerà mortale più bello di lei” così profetizza Zeus, mutatosi nel cigno che feconda Leda e così, con la nascita di <em>Elena la Splendente</em>, inizia il romanzo.</p>
<p style="text-align: justify;">Elena, la più desiderata, la più contesa e imprendibile.</p>
<p style="text-align: justify;">E poi Odisseo, Agamennone, Menelao, Achille e Patroclo, ma anche Clitemnestra, Penelope e molti altri ancora.</p>
<p style="text-align: justify;"></p>
<p style="text-align: justify;"></p>
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<p style="text-align: justify;">I personaggi del ciclo troiano emergono da queste pagine con estremo nitore, nutriti dalla sensibilità di un loro coetaneo di oggi che vede in Achille non l'eroe invincibile ma il ragazzo spaventato dalla guerra e dalla morte, e in Odisseo non l'astuto ideatore del Cavallo ma l'uomo desideroso di tornare alla sua casa.</p>
<p style="text-align: justify;">“La Splendente ”ha vinto il premio Calvino, riconoscimento italiano più prestigioso per le opere prime.</p>
<p style="text-align: justify;">Incontro aperto a tutti.<strong></strong></p>
<p style="text-align: justify;"></p>
<p style="text-align: justify;"><a href="mailto:voltapaginalibreria@virgilio.it">voltapaginalibreria@virgilio.it</a></p>
<p style="text-align: justify;"><a href="http://www.facebook.com/ImmaginaUnaPagina">www.facebook.com/ImmaginaUnaPagina</a></p>
<p style="text-align: justify;"><a href="http://www.facebook.com/voltapagina.gorizia">www.facebook.com/voltapagina.gorizia</a></p>text/html2018-05-21T13:08:11+01:00https://isontina.beniculturali.it/A due voci, letture di Claudio Grisancich e Giuseppe O. Longo
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<p><strong>LETTURE D'AUTORE </strong>- Introduzione e commenti di Walter Chiereghin, intervengono Antonia Blasina e Marco Menato</p>text/html2018-05-21T13:10:51+01:00https://isontina.beniculturali.it/Ada Candussi - Paesaggi incisi e tecniche miste
https://isontina.beniculturali.it/events
<p> <a href="http://www.adacandussi.it/" title="Ada Candussi" rel="external">http://www.adacandussi.it</a></p>text/html2018-05-22T15:23:03+01:00https://isontina.beniculturali.it/I vizi capitali, di Giuseppe O. Longo
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>presenta Fulvio Senardi, introduzione di Walter Chiereghin, intervengono Antonia Blasina Miseri e Igor Komel</p>text/html2018-05-23T12:39:15+01:00https://isontina.beniculturali.it/Il ritratto del ritratto. Conversazioni intorno al ritratto contemporaneo
https://isontina.beniculturali.it/events
<p><strong>Tacet Signa. Omaggio a Ernesto Paulin-Paolini</strong> - Quattro opere di Livio Caruso-DDS<br />in collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia.</p>
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<p></p>
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<p></p>
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<p></p>
<p style="text-align: justify;">Il progetto, partendo dall'analisi di alcune opere di Livio Caruso, intende indagare il complesso mondo del ritratto. </p>
<p style="text-align: justify;">L'incontro vuole stimolare la discussione sull’identità, la presenza della maschera con le sue ambiguità e sue narrazioni, il viso pubblico e il volto sociale, la funzione temporale e storica, il rapporto che si genera tra l’oggetto ritratto e il soggetto che lo ritrae, poter raccontare in maniera non tradizionale l'idea delle persona, ciò che la mente intende e comprende per mezzo dell'osservazione, riflessione e induzione. </p>
<p style="text-align: justify;">Agli artisti e alle persone presenti verrà lasciata libertà di intervento, indispensabile prerogativa per permettere lo sviluppo della conversazione verso nuove e impreviste direzioni.</p>
<p> </p>text/html2018-06-04T18:00:14+01:00https://isontina.beniculturali.it/Gli aspetti della ricerca petrolifera
https://isontina.beniculturali.it/events
<p>Conferenza FEDERSPEV, relatore Ezio Cazzola</p>text/html2018-06-07T16:08:33+01:00https://isontina.beniculturali.it/Balcanica, viaggio nel sud-est europeo attraverso la letteratura contemporanea.
https://isontina.beniculturali.it/events
<p style="text-align: justify;">INCONTRO CON L'AUTORE Diego Zandel, presentazione del libro<em> Balcanica</em> (Ed. Novecento), converseranno con l'autore Walter Chiereghin e Roberto Dedenaro, introduzione di Antonia Blasina Miseri.</p>
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<p style="text-align: justify;"><em>Diego Zandel è nato nel campo profughi di Servigliano da genitori fiumani, nel 1948, ed è cresciuto al villaggio Giuliano-Dalmata di Roma, “Queste origini – spiega lo stesso autore - influenzeranno, sia in maniera diretta che indiretta, gran parte della mia opera letteraria”.</em></p>