Le biblioteche private della BSI

Per comprensibili motivi di spazio, delle biblioteche private sono conservati solo i volumi e i periodici che non siano già posseduti dalla Biblioteca e che non abbiamo particolari ed importanti segni di riconoscimento. I volumi non presi in carico, in accordo con i donatori, vengono sempre consegnati ad altre istituzioni. Di conseguenza le consistenze dei singoli fondi si riferiscono sempre al materiale effettivamente conservato e non a quello consegnato dagli eredi. In alcuni casi i fondi vengono conservati separatamente (per es. Fondo Bassi, Cavazzuti, Casiraghi, ecc.), in altri casi i libri confluiscono nelle raccolte generali della Biblioteca, ma sono comunque identificabili e reperibili anche per donatore. 

Per ulteriori informazioni vedere anche: Le collocazioni, i fondi e la collezione d’arte della Biblioteca Statale Isontina. appunti di storia bibliografica, di Marco Menato, pubblicato su Ce fastu?, XCIII (2017) 1-2

 

Archivio della Comunità Ebraica di Gorizia

Non di proprietà della BSI, l’archivio della Comunità Ebraica di Gorizia, conservato presso i Central Archives for the History of the Jewish People a Gerusalemme, è contenuto in tre cd-rom realizzati tramite il progetto dell’Associazione Amici di Israele di Gorizia “Da Gerusalemme a Gorizia” finanziato dalla Fondazione CaRiGo. I documenti digitalizzati coprono il periodo 1708-1943 e possono essere consultati presso l'Ufficio Fondi Speciali, ma non ne è consentita la riproduzione.

L'archivio è corredato da un fascicolo-guida con l’inventario a cura di Renato Spiegel e Antonella Gallarotti.
Da Gerusalemme a Gorizia. L'archivio della Comunità ebraica di Gorizia su CD-Rom, redazione a cura di Antonella Gallarotti. Mariano del Friuli, 2003.

Archivio Cassini

Questa piccola ma significativa collezione privata complementare al Fondo Carlo Michelstaedter, appartenente agli eredi Cassini, è temporaneamente custodita presso la BSI (nota prot. 290 dd. 19.2.2015 della Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia).
Il materiale, pervenuto alla famiglia Cassini tramite Argia, legata sentimentalmente a Carlo Michelstaedter nell'ultimo anno della sua vita, comprende opere grafiche, manoscritti, dattiloscritti, sia autografi di Michelstaedter sia di Argia Cassini o di terzi, e materiale d'archivio (saggi, articoli, fotografie, cartoline, ecc.).
Disegni e autografi sono stati esposti nella mostra Intorno a Carlo presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia nel 2010.
Per comodità di consultazione una riproduzione fotostatica degli interventi critici su Michelstaedter è inserita nella sezione "Fondo vivo" del Fondo Carlo Michelstaedter. Apri il file pdf dell'Archivio Cassini curato da Antonella Gallarotti.

Archivio Monai

L’archivio dell’artista, giornalista e critico Fulvio Monai (Pola 1921 - Gorizia 1999), da lui stesso ordinato in base ai temi trattati, è pervenuto alla Biblioteca Statale Isontina in due tranches, nel 2007 e nel 2011. Comprende articoli, riviste, dattiloscritti, appunti manoscritti e materiale a stampa, il tutto raccolto nel corso di una vita dedicata non solo all’arte, ma anche all’interesse per le vicende storiche ed umane che hanno coinvolto le genti delle nostre terre di confine e al forte impegno per ricostruire, proprio partendo dal campo artistico, relazioni e contatti nei non sempre facili anni dell’ultimo dopoguerra. L’archivio contiene la ricchissima raccolta degli articoli di critica d’arte e di cronaca, recensioni, scritti sull’Istria ecc. pubblicati da Monai dal 1947 al 1998 nel corso della sua lunga carriera di critico, giornalista e scrittore, oltre che artista. Vi sono anche saggi e cataloghi, depliant e inviti di mostre ed iniziative artistiche da lui recensite o a cui aveva partecipato, in molti casi essendone il promotore, tra cui il gruppo 2xGo, l’APAI, il Circolo della stampa, le biennali dei giovani organizzate dall'AGI, la Mostra del collezionista, le mostre del Centro culturale Stella Matutina. Ricca ed articolata anche la sezione dedicata agli artisti goriziani e isontini, composta soprattutto da articoli di quotidiani, spesso di difficile individuazione nelle raccolte conservate in biblioteca, e da dépliant di mostre personali o colletttive di diversi artisti che non sempre pervengono per diritto di stampa, attraverso cui viene documentata la grande vitalità in questo campo della città e del territorio. Vario materiale riguarda anche l’attività dell’Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei e le riviste “Iniziativa isontina” e “Studi goriziani”, nonché altre istituzioni ed eventi culturali (mostre, conferenze, lezioni, ecc.) in cui Fulvio Monai era impegnato. Vi sono poi i carteggi con Fulvio Tomizza e con Marco Pozzetto, oltre a corrispondenza varia, comprese piccole ma significative dediche o messaggi augurali autografi di artisti con cui Monai era in contatto, e alcune fotografie di eventi culturali, di artisti e di opere d’arte. Una significativa sezione riguarda le mostre (personali e collettive) in cui Fulvio Monai ha esposto i suoi lavori, e l'archivio fotografico delle sue opere. La raccolta costituisce un punto di vista privilegiato su mezzo secolo di vita culturale goriziana, osservata e documentata da uno dei suoi protagonisti più autorevoli. Insieme all’archivio la famiglia Monai ha donato alla biblioteca anche due raccolte di annate delle riviste “Sele arte. Rivista bimestrale di cultura, selezione, informazione artistica internazionale” (Ivrea 1952-1963) e “Vernice. Cronache d’arte” (Trieste 1946-1949), che sono state collocate nella sezione Periodici della BSI. L’archivio completa la produzione editoriale di Monai, già presente nel catalogo generale della Biblioteca, che possiede anche una serie di sue opere grafiche. 

Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri (il registro riguarda i volumi, non documenti archivistici quali fotocopie, dattiloscritti, appunti manoscritti ecc.)

Si vedano l'elenco topografico e l'inventario redatti da Antonella Gallarotti.

Elenco topografico

Inventario

Biblioteca Magistrale

Istitituita a Gorizia nel 1923, aderente alla Federazione italiana delle biblioteche popolari di Milano, già di proprietà dell'ENAM - Ente Nazionale Assistenza Magistrale, ha svolto fino agli Ottanta la sua funzione di biblioteca di aggiornamento  per i maestri elementari e di ausilio per i partecipanti al concorso magistrale. Successivamente ha subito una serie di trasferimenti e quindi di perdita di contatto con il mondo magistrale. Dal 1995, grazie ad una attività sperimentale del Cisi - Consorzio isontino servizi integrati, è stata utilizzata come laboratorio didattico da parte di alcuni disabili. Tuttavia, permanendo la difficoltà di sede e venendo a mancare la figura del responsabile, nel 2003 anche questa "seconda" vita si conclude malinconicamente in un magazzino dell'ex ospedale psichiatrico di Gorizia (Parco Basaglia - padiglione B, ora stabile di proprietà dell'ERPAC - Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia.), dove tuttora è conservata. Nell'agosto del 2011 l'INPDAP, ente liquidatore del patrimonio posseduto dall'ENAM (uno degli enti definiti "inutili"), cede la biblioteca alla Biblioteca statale isontina. Sono circa 8 mila volumi che riguardano un po' tutte le discipline,  considerate  sotto l'aspetto didattico, particolarmente interessante la sezione psico-pedagogica (rimasta aggiornata fino agli anni Ottanta). Alla biblioteca magistrale vera e propria, sono uniti altri fondi provenienti da biblioteche magistrali del goriziano e dell'Istria (per es. di Salcano, di Pola, dell'Istituto magistrale "S. Slataper") e della sezione goriziana della biblioteca dell'Istituto nazionale di cultura fascista. Della sola biblioteca magistrale sono conservati il catalogo alfabetico a schede Staderini (manca la lettera S), il catalogo topografico in più volumetti, i registri dei prestiti e una serie di timbri di proprietà. E' conservato anche un fascicolo con pratiche amministrative varie e rendiconti contabili. Fino a quando rimane nel magazzino del Parco Basaglia, la biblioteca non è ovviamente consultabile.  Compatibilmente con i pressanti problemi di spazio di cui soffre la Bsi, dovrebbe essere trasferita nel Palazzo Werdenberg. Sull'argomento si  rinvia all'articolo di Fernando Marchetti, La Biblioteca Magistrale di Gorizia, "Studi Goriziani", vol. 93-94, p. 395-397, che è stato l'ultimo maestro che si è veramente preso cura della biblioteca, e all'opuscolo Progetto Fermi: fondo Biblioteca Magistrale, [S. l. : s. n.], [dopo il 1999] (Inv. 213445)

Pieghevole del progetto Fondo Biblioteca Magistrale (2001)

Foto 1

Foto 2

Il 16 dicembre 2019 la biblioteca è stata trasferita in Bsi, a cura dell'Erpac che ha provveduto alle spese di trasloco e di pulizia dei volumi (ditta Premio Traslochi di Bologna). Non tutto il materiale sarà conservato a causa delle assai precarie condizioni di conservazione dello stesso. Attualmente non consultabile.


Biblioteca Michelstaedter

Fino al 2013 della biblioteca di Carlo Michelstaedter erano disponibili solo sei volumi, ampiamente postillati dal filosofo, pervenuti alla BSI insieme ai manoscritti e conservati nel “Fondo Michelstaedter”.
È appunto nel 2013 che i libri della famiglia Michelstaedter riemergono come per miracolo, nascosti all'interno della biblioteca di Cesare Pagnini (1899-1989), storico e politico triestino, acquistata dal libraio Simone Volpato, titolare dell'antiquariato librario “Drogheria 28” di Trieste.
Inventariando il contenuto della novantina di scatoloni contenenti la biblioteca Pagnini, Simone Volpato si imbatte in una serie volumi, di apparenza piuttosto modesta, che riportano o sulla copertina o sul frontespizio un timbro circolare con la dicitura “A. MICHLSTÄDTER - GORIZIA”. Ad una analisi più attenta, alcuni di essi (per l'esattezza 65) presentano sul piatto anteriore una etichetta dattiloscritta in rosso “Carlo Mich.” e sul frontespizio la sigla “CM”, manoscritta con inchiostro nero.
Tra le carte, anche una lettera di Saba che nel 1951 prospetta all'avvocato Pagnini l'acquisto “di una biblioteca goriziana di uno scrittore-filosofo (lo conobbi a Firenze anni anni addietro) che mi pare molto interessante. Siccome il prezzo richiesto è alto, io mi attivo se Lei è interessato (se passa in Libreria le spiego la tragica storia sua e della sua famiglia, simile alla mia)”. La proposta andò a buon fine, tanto che i volumi non passarono nemmeno nei cataloghi a stampa della Libreria Saba.
Alla scoperta di Volpato segue l'acquisizione dei volumi da parte della BSI.
Si tratta di 284 unità, tra libri ed opuscoli, compresi alcuni numeri di riviste.
I libri non recano postille, ma numerose e nervose sottolineature, oltre a un paio di schizzi che retrodatano alcuni disegni di Carlo (per esempio la famosa “fiorentina”). Non ci sono i romanzieri russi e i filosofi greci, tanto amati da Carlo, e invece sono posseduti Foscolo, Manzoni, Petrarca, I. U. Tarchetti, Tommaseo, raccolte poetiche di autori ora dimenticati (Cesare Rossi, Giuseppe Picciola, Riccardo Pitteri, Francesco Dall'Ongaro), la “Storia della letteratura antica e moderna” di F. Schlegel (1828), la “Sacra Bibbia volgarizzata da Samuele Davide Luzzatto” (1868-1875), la biografia di Napoleone di Licurgo Cappelletti (1899). E ancora fascicoli di riviste di turismo, alpinismo e soprattutto otto numeri de “La Voce” dal 1909 al 1910, con sottolineature.
Di tutt'altro stampo la biblioteca risalente al padre Alberto, con qualche libro antico e con edizioni che giungono fino al 1925. È nel complesso una biblioteca dedicata alla storia patria, comprendendo anche l'amata Istria (anche Carlo ha qualcosa sull'Istria), e alla classicità. Non pochi i libri in lingua tedesca, al contrario di Carlo che ne ha solo quattro (ai quali però bisogna aggiungere altri tre già presenti nel Fondo Michelstaedter).
Lo stato di conservazione è in generale assai precario, così che la consultazione (presso l'Ufficio fondi speciali) è ammessa solo nei casi di assoluto bisogno. Su questo sito sono disponibili le immagini dei frontespizi dei volumi.
Ma la storia della biblioteca Michelstaedter non finisce qui. Nel 2018 compare un cassone di legno con altri 154 volumi e opuscoli, sempre con il timbro “A. MICHLSTÄDTER - GORIZIA”, che vengono proposti per l'acquisto a Volpato e quindi acquisiti dalla BSI. Sono libri affidati in custodia a una famiglia amica nel 1943, come rivela anche un dattiloscritto di due pagine con un “Piccolo elenco dei libri di famiglia conservati presso la casa Morpurgo-Michelstaedter e riposti per sicurezza in un cassone da viaggio” a cura di Elda, la sorella maggiore di Carlo. Non tutti i titoli elencati da Elda fanno parte di questo secondo ritrovamento (mancano tutti i testi riguardanti il suicidio, Schopenhauer, Tolstoj) che comprende volumi appartenuti a Carlo, al padre Alberto e alla stessa Elda.
L'intera biblioteca Michelstaedter è catalogata in SBN.
Il catalogo del primo ritrovamento è stato pubblicato a cura di Sergio Campailla, Marco Menato, Antonio Trampus e Simone Volpato (La biblioteca ritrovata. Saba e l'affaire dei libri di Mischelstaedter, Olschki 2015 ). Il catalogo della seconda tranche della biblioteca (o biblioteca Morpurgo-Michelstaedter) è pubblicato in La cassa dei libri. La famiglia Michelstaedter e la Shoah, a cura di Marco Menato e Simone Volpato, con anche saggi di Sergio Campailla, Alberto Brambilla, Antonella Gallarotti e Alessandra Toschi (Antiga Edizioni 2019), cui si rimanda per ulteriori particolari sulle diverse caratteristiche dei due fondi che costituiscono la “Biblioteca Michelstaedter” e sulle vicende del salvataggio dei libri.

Si veda anche la gallery dei frontespizi del primo ritrovamento: http://www.michelstaedter.beniculturali.it/index.php?it/156/biblioteca-michelstaedter-55-177 e http://www.michelstaedter.beniculturali.it/index.php?it/158/biblioteca-michelstaedter-178-253

vedi:


Fondo Agostini-Novello

Raccolta a carattere musicale, materiale inventariato, collocato ma non catalogato. Apri il file pdf del Registro cronologico analitico curato da Patrizia Birri. Vedi la tesi di laurea di Andrea Moserini, Univ. di Udine - DAMS, aa 2002-3, Tesi 166

Fondo Alunni

Franco Alunni (1934-2011), dopo la laurea in filosofia a Trieste e il diploma di pianoforte al Conservatorio di Bolzano, ha lavorato alla sede Rai di Trieste e successivamente in quella di Roma come capostruttura dei programmi musicali di Radio 3. La sua biblioteca è specializzata in musicologia, storia e arte, con una recente sezione teologica, dovuta agli studi fatti all' Università Gregoriana dopo il pensionamento. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri. Al fondo sono aggregati romanzi e saggistica letteraria della biblioteca di Alba Noella Picotti, insegnante e vicepresidente dell'Istituto giuliano di storia cultura e documentazione (Trieste).

Fondo Ascoli

Piccola raccolta - in seno al Fondo Biblioteca Civica - di materiale riguardante il glottologo Graziadio Isaia Ascoli (Gorizia 1829 - Milano 1907). Non comprende manoscritti originali (due lettere autografe datate rispettivamente 1877 e 1904 sono conservate nella sezione manoscritti dell'Istituto, alla collocazione Ms St 83 e Ms Civ 307 - cfr. il catalogo a cura di Simone Volpato (Gorizia: Biblioteca civica, Biblioteca statale Isontina. Firenze, L. S. Olschki, 2007), ma saggi e articoli di e su Ascoli, oltre a sette fotografie d'epoca dello stesso (un'immagine della metà Ottocento e sei ritratti formato carta da visita risalenti alla fine XIX - inizio XX secolo) di particolare interesse storico.

Fondo Banca d’Italia

Si tratta della biblioteca della succursale goriziana della Banca d’Italia, non più operativa dal 1° dicembre 2008. Si compone di 2062 volumi editi tra gli anni settanta ed il 2008 prevalentemente dalla stessa Banca. Al Fondo sono uniti circa 400 volumi, in italiano ein lingua inglese, dedicati alla teoria economica in generale, all'economia giapponese e dell'estremo oriente, già appartenuti al dott. Maurizio Gresti (Como 1955 - Gorizia 2007), vicedirettore della filiale goriziana della Banca d'Italia. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Bardusco

Trattasi della biblioteca professionale e familiare di Luigi Bardusco (Gorizia 19.11.1908 - ivi 21.12.1992), ragioniere e dottore commercialista con studio a Gorizia. Partecipò alla Guerra d'Africa nell'Arma dei Bersaglieri. Fu Commissario prefettizio dell'Ospedale di Cormons e patrocinatre dei monumenti dedicati al Duca d'Aosta in aeroporto e a Enrico Toti in piazza Battisti a Gorizia. La biblioteca ammonta a 614 volumi, tra monografie e periodici in ambito giuridico, ed è stata donata dalla figlia Franca Bardusco Giasone. Molti volumi riportano all'interno l'ex libris disegnato da Paolo Caccia Dominioni. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri

Fondo Bassi

Dora Bassi, artista, docente di scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera, nata a Feltre nel 1921 e morta a Udine nel 2007. Interessante anche la sua attività di scrittrice (L'amore quotidiano, Trieste, Lint, 1998 oltre ad un romanzo rimasto inedito).
Per un profilo si rinvia alla voce di Gabriella Bucco in Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani. 3. L'età contemporanea, Udine, Forum, 2011, 1., p. 321-325.
I libri presi in carico sono 728, per la maggior parte di interesse artistico, alcuni dei quali riportano l'originale exlibris (per es. inv. 294977) che si riproduce. Molti cataloghi d'arte hanno dediche manoscritte (alcune non convenzionali) indirizzate a Dora Bassi. Il fondo contiene anche un piccolo archivio. La collezione d'arte della Biblioteca conserva l'olio “Il Castello sul mare” del 1993. ARCHIVIO DORA BASSI. Inventario di massima, consegnato dalla figlia dott.ssa Roberta Corbellini. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Bettiol

Piccola biblioteca di letteratura, didattica e storia del protestantesimo (333 volumi e 4 testate periodiche, non complete) appartenuta a Antonio Bettiol (Gradisca 1872 – ivi 1948), insegnante a Gradisca e dal 1910 fino al 1930 direttore didattico a Trieste; fu autore di testi scolastici, raccolte di liriche Memorie e lacrime (Trieste, 1896), Scintille (Trieste 1908) e di Il pensiero filosofico attraverso i secoli (Urbino 1933) e Ebraismo e cristianesimo nei documenti della Rivelazione (Udine 1949), con una ampia premessa dell'editore sulla figura del Bettiol. Alcuni volumi riportano la firma della figlia Lydia (1899-1927), pure direttore didattico. Antonio si sposò con la baronessa Eugenia Baselli de Sussemburg (1870-1936), originaria di Gradisca. Sui volumi e sulla corrispondenza è usata la forma del cognome “Bettioli”. Nel fondo sono comprese due monografie giuridiche di Giuseppe Bettiol (1907-1982), professore di diritto penale e uomo politico, nipote di Antonio.
Insieme alla biblioteca è pervenuto alla BSI l'Archivio Bettiol, collocato nella sezione Manoscritti della BSI (Mss 271-278). Oltre ai documenti d'archivio (Ms 271) e ad appunti per le lezioni, sono presenti altri manoscritti, tra cui il catalogo della biblioteca personale di Bettiol (Ms 273), le stesure manoscritte di Il pensiero filosofico attraverso i secoli (Ms 276) e Ebraismo e Cristianesimo nei documenti della Rivelazione (Ms 277) e una raccolta di versi (Ms 278) (cfr. l'Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Statale Isontina a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti).
Il Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani. L'età contemporanea dedica una scheda a Rodolfo Bettiol, padre di Antonio. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Brambilla

In comodato dal 2014, definitivamente donato nel maggio 2020, è la collezione di 100 "libri d'artista" disegnati e allestiti in prevalenza da Alberto Brambilla, studioso di letteratura italiana, membro dell'ELCI di Paris-Sorbonne. In misura molto minore, altri libri d'artista di Brambilla sono conservati nella Biblioteca Nazionale Braidense, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nella Biblioteca Civica di Verona e nella Biblioteca Civica Poletti di Modena, all'estero nella Biblioteca Cantonale di Lugano e nella Biblioteca dell'Istituto superiore di belle arti di Besançon.
Per un commento al fondo si rinvia a "Studi Goriziani", 109, 2016, p. 5-48 e a Alberto Brambilla - Angelo Colombo, Il rinoceronte nero e altre verosimili finzioni. Percorsi, tra letteratura ed arte, intorno al pianeta libro, a cura di Marco Menato, Macerata, Biblohaus, 2018.
Alberto Brambilla ha donato anche un centinaio di pubblicazioni (prevalentemente estratti) di argomento storico-letterario di cui lui è autore, che possono essere rintracciate nell'opac della Biblioteca. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Brancati

Mario Brancati, uomo politico della DC isontina, già assessore regionale alla Sanità, ha stabilito di donare, per lotti omogenei, tutta la sua biblioteca privata di oltre 3 mila volumi, quasi interamente riguardanti argomenti storico-politici. Dal 2021, e per dieci anni, ha pure assegnato alla Biblioteca un contributo di € 500,00 per acquisto volumi. Brancati, oltre all'attività politica, si è dedicato allo studio dell'organizzazione scolastica in prospettiva storica (cfr. Il Piccolo, edizione di Gorizia e Monfalcone, sabato 29 maggio 2021).Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Angela Polo.


Fondo Caputo

Costituito da 657 volumi, opuscoli e periodici già appartenuti al maestro Pietro Caputo (Roma 1927 - ivi 1991), docente nei Conservatori di Musica di Bologna, Trieste, Roma e direttore di quello di Latina. Il fondo riguarda la storia della musica ed è tuttora alimentato dai fratelli Franca e Giorgio con volumi di architettura, urbanistica e su temi ambientali. Si veda:
Nell'incantato giardino del melodramma, a cura di Franca Caputo e Giorgio Caputo, Roma, Istituto Arti Grafiche Mengarelli, 2005. Contiene in appendice: Il Fondo Pietro Caputo, La Biblioteca, Selezione di saggi critici. (Inventario: 240263 – Collocazione: F.CAPUTO I. 134) - Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri

Fondo Casiraghi

Per l'interessamento della dott.ssa Margherita Verzegnassi, nel dicembre 2008 è stata ufficialmente acquisita la biblioteca di Ugo Casiraghi (Milano 25.2.1921 - Gorizia 7.1.2006), critico cinematografico dell'edizione milanese de "L'Unità" dal 1947 al 1977, i cui interessi di studio vertevano sul cinema dell'Europa orientale. La biblioteca ammonta a circa 4000 unità bibliografiche, comprese 235 testate periodiche prevalentemente di interesse cinematografico nelle lingue italiana e francese - fra i titoli più significativi: Bianco & Nero (1937-2007), Cahiers du Cinéma (1951-1973), Cinema (1936-1956), Cinema nuovo (1953-1974), L’Ecran (1948-1952), Positif (1954-1978), Cinetempo (1945-46).
Il fondo contiene anche 41.598 mila fotografie, prevalentemente in bianco e nero, 23.465 diapositive a colori, 37.475 documenti sciolti (locandine, pieghevoli, ritagli di giornale, dattiloscritti, ecc.), relativi e al mondo del cinema. Complessivamente i numeri di inventario occupati (con esclusione di libri e periodici) vanno da 197.856 a 199.256. Per questa sezione è stato mantenuto il razionale criterio di ordinamento impiantato da Casiraghi. La parte catalogata del fondo dal 10 giugno 2010 è depositata presso la Mediateca "U. Casiraghi" di Gorizia, Palazzo del Cinema, via Giorgio Bombi n. 7 (Piazza della Vittoria).

Una ventina di manoscritti del Fondo Casiraghi sono collocati nella sezione Manoscritti della BSI (Mss 210, 212, 213, 215-231, 234, 286): comprendono anche la tesi di laurea  Il realismo nell’arte cinematografica e alcuni carteggi (cfr. l'Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Statale Isontina e il relativo indice per autori a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti), mentre per la maggior parte dell'epistolario e il resto del materiale dell'Archivio Casiraghi si rinvia alla sommaria elencazione presente negli allegati curati da Marina Stekar.

Email: info@mediateca.go.it
Si vedano gli articoli :
- Nereo Battello, Ricordo di Ugo Casiraghi, "Notizie Novice", Gorizia, 2006, n. 1
- Sandro Scandolara, Cinema, a Gorizia l'archivio del grande critico Casiraghi, "Il Piccolo", domenica 19 aprile 2009
- Sandro Scandolara, Arriva anche a Gorizia la mediateca dello spettacolo, "Il Piccolo", giovedì 25 maggio 2009
- Marco Menato, La biblioteca di Ugo Casiraghi, 2009

Apri i files pdf dei Registri topografici analitici Monografie 1, Monografie 2Opuscoli e Periodici,  curati da Patrizia Birri.

Fondo Cavazzuti

E' la biblioteca privata della prof.ssa Maria Cavazzuti (Roma 1911 - Latina 2005), docente per 35 anni di italiano e storia nell'Istituto Magistrale Statale "S. Slataper" di Gorizia. Donata dai cugini nel giugno 2009, è composta da 3210 volumi di argomento letterario e storico, tra i quali 16 libri antichi. Interessante la sezione dedicata a J. Verne. Alla biblioteca è unito un piccolo archivio con lettere e manoscritti vari, fra i quali un interessante “Libro dei sogni 1983”, per cui si veda l'Elenco topografico short-title dei manoscritti del Fondo Cavazzuti a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti.
Si vedano gli articoli :
- Quei valori laici trasmessi da Maria Cavazzuti, "Il Piccolo di Trieste - cronaca di Gorizia", mercoledì 20 aprile 2005
- Nella tua casa vuota di te, "La Piazza di Latina", sabato 30 aprile 2005
- Una vita con i libri, addio a Maria Cavazzuti, "La Provincia di Latina", giovedì 5 maggio 2005
- Ero al ginnasio con Edda Mussolini aveva voti deludenti in condotta, "La Piazza di Latina", sabato 7 maggio 2005
- Ricordo della proff.ssa Cavazzuti, "Voce Isontina", sabato 7 maggio 2005
- I libri preziosi di Maria Cavazzuti attendono una biblioteca, "La Piazza di Latina", sabato 14 maggio 2005
- Gli anni difficili vissuti a Gorizia durante la resistenza, "La Piazza di Latina", sabato 21 maggio 2005
- Ferruccio Tassin, La grande profondità intellettuale della professoressa Maria Cavazzuti, "Voce isontina",    sabato 29 aprile 2006
- Maria Cavazzuti, un convegno in ricordo, "Latina oggi", venerdì 26 maggio 2006

- Il Fondo Maria Cavazzuti, a cura di Piero Simoneschi, Latina, 2011 (Opuscolo: Copertina - Indice)

- Maria Cavazzuti, La casa dei Libri

- La nobile figura di Maria Cavazzuti in una raccolta di lettere e diari, in "Vita Nuova. Settimanale Cattolico di Trieste", anno 97°, N.4831, 6 gennaio 2017, p. 17   

Apri il file pdf del Registro topografico analitico 1 e 2, curato da Patrizia Birri

Fondo Codelli

Donato nel 2015 dalla contessa Nicoletta Romano, nipote diretta della baronessa Maria Concetta (Concha) Codelli, violinista, figlia del barone Antonio III Codelli Fahnenfeld (Napoli 1875 - Porto Ronco, Svizzera, 1954), politico ed inventore nel campo meccanico ed elettrico. Si tratta per la maggior parte di edizioni ottocentesche in lingua tedesca (gotico), con presenze minori in francese, sloveno e italiano, fra queste ultime: Gino Rocca, L'uragano, Sonzogno, s.d. Cfr.: Gioacchino Grasso, Concha Codelli: i successi artistici di una baronessa goriziana, Gorizia, Bsi, 2013. In allegato l'inventario.

Fondo Collegio Alighieri (citato anche come Fondo Dante)

Costituito dalla Biblioteca dell'ex Collegio Convitto Dante Alighieri di Gorizia (1909-1981), consta di 1.351 opere in prevalenza letterarie, storiche, enciclopediche, edizioni per ragazzi edite negli anni 1920-1940. Vai alla pagina dell'elenco alfabetico

Fondo Comel

Alvise Comel (Rovereto 1902 – Udine 1988) nasce da genitori goriziani trasferiti in Trentino, al seguito del padre Luigi insegnante di disegno a Rovereto, città alla quale si sentirà sempre legato. Nel 1924 si laurea in scienze agrarie all'Università di Milano. Nel 1939 è nominato libero docente di geologia applicata nell'Università di Bologna. E' stato direttore dell'Istituto chimico agrario di Gorizia dal 1948 e dal 1956 di quello di Udine fino al 1968 quando per motivi di salute si ritira in pensione . E' autore di 180 pubblicazioni nel campo della geologia agraria e della pedologia del Friuli. Per disposizione testamentaria della sorella Fiorina (morta nel 2003), la biblioteca di Alvise è passata alla Bsi, alla cui rivista “Studi goriziani” Comel aveva collaborato.
Il fondo è attualmente composto da 1726 volumi, tra monografie ed opuscoli, 22 spartiti musicali ed un gruppo di periodici, non ancora inventariati. E' compreso anche l'archivio, seppur limitato ai materiali di studio (3 faldoni, collocati in Ms 279 - cfr. l'Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Statale Isontina a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti), del quale fanno pure parte 77 lastre fotografiche (cm 9x12), contenute in 3 scatole, interessanti per la storia familiare.
Nel 2003, all'interno dell'Accademia degli Agiati di Rovereto (della quale Comel fu socio) è stata istituita la Fondazione Comel. Depositato dal giugno 2017 presso l'Associazione naturalisti "Alvise Comel" - Istituto ricerche naturalistiche, di Gorizia in via Brigata Avellino 4, su autorizzazione della Direzione Generale Biblioteche, prot. n. 11764 dd. 15.06.2017. Vedi la voce di Luca Simonetto in “Il Nuovo Liruti. L'età contemporanea”, Udine, Forum, 2011, 3., p. 997-1000. Apri il file pdf del Registro topografico analitico - Monografie, del Registro topografico analitico - Opuscoli  e degli opuscoli di musica - A cura di Patrizia Birri.

Fondo Cossa

Costituito da 1031 volumi di letteratura e storia dell’arte appartenuti al prof. Curzio Cossa (Tarcento 1920 - Gorizia 1997). Pervenuto nel 2002. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo De Simone

E' la biblioteca privata di Pasquale De Simone (1924-2004), sindaco di Gorizia dal 1972 al 1980, formata da oltre 1500 tra volumi ed opuscoli che riguardano principalmente la storia di Gorizia, dell' Istria e dell'esodo istriano in Italia, della Mitteleuropa, del cinema. Per una prima valutazione vedi l'articolo di Marco Menato. Apri il file pdf del Registro topografico analitico - Monografie e Opuscoli -  curato da Patrizia Birri.


Fondo Del Neri

Acquistato dalla Leg Antiqua di Gorizia nel 2019, riguarda particolarmente l'attività pittorica di Clemente (Gorizia 1865 - ivi 1943) ed Edoardo (Gorizia 1890 - Roma 1932) Del Neri. Il fondo comprende, in italiano e in tedesco, monografie, rari opuscoli ed un consistente numero di periodici di ambito artistico, insieme ad una ricca sezione di cartoline e di fotografie. E' aggregato l'archivio della famiglia.Consulta il Dizionario biografico dei friulani per notizie su Edoardo Del Neri e per notizie su Clemente Delneri, il registro cronologico d'entrata, l'inventario dell'archivio e l'Elenco delle fotografie e delle cartoline del fondo. Nel 2020 è stato acquistato dalla LegAntiqua un gruppo di disegni,
bozzetti e piccoli dipinti su carta di Edoardo risalenti per la maggior parte agli anni dell'Accademia.

Fondo Della Bona

Costituisce il nucleo fondante della Biblioteca Civica e comprende opere a stampa e manoscritte (libri e pergamene) raccolte da Gian Domenico Della Bona, insigne studioso di storia locale. Si veda: Simone Volpato, La biblioteca privata di Giuseppe Domenico Della Bona, 1790- 1864 : i libri, la collezione numismatica, il carteggio, saggi sull'officina storico antiquaria ed edizione critica del carteggio a cura di Lidia Da Lio, prefazione di Fulvio Salimbeni, Udine, Forum, 2003, XIII, 528 p. (Inventario: 232314 - Collocazione: 2004 i 166). Per quanto riguarda i manoscritti posseduti dal Della Bona, si veda il catalogo a cura di Simone Volpato (Gorizia: Biblioteca civica, Biblioteca statale Isontina. Firenze, L. S. Olschki, 2007).

Fondo Delchin

Costituito da 717 volumi di letteratura appartenenti al chimico Gianni Delchin (Gorizia 1941 - Milano 2002). Pervenuto nel 2003. Apri il file pdf del Registro topografico (vedi download) analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Formentini

Pervenuto nel 2000, raccoglie 1985 tra monografie, opuscoli e periodici appartenenti alla famiglia Formentini e donati alla Biblioteca Civica. La raccolta riguarda essenzialmente stampati novecenteschi di enologia, agricoltura, turismo, golf e diritto. La Biblioteca Civica conserva altri due fondi, intesi piuttosto come generici contenitori: il primo (BI.MU = Biblioteca Municipale) raccoglie 258 volumi donati al Sindaco di Gorizia, Gaetano Valenti, in occasione di gemellaggi o di visite ufficiali (si tratta in prevalenza di voluni d’arte editi nell’area della Mitteleuropa), mentre il secondo chiamato FO.VA (= Fondi Vari) raccoglie al momento 226 volumi donati dai medici Mario Gasparini e Giorgio Graziati e dal prof: Pietro Michelli.

Fondo Gobbo

Pervenuto nel 2001, è costituito da 996 volumi di argomento storico e medico legati all’attività professionale di dermatologo di Antonio Gobbo (Monfalcone 1909 - Gorizia 1993). Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Gottscher

Costituito da 1496 volumi giuridici antichi (secc. XV-XVIII) raccolti dal bibliofilo romano Leandro Gottscher. Acquistato in due lotti nel 2004 e nel 2006.

Fondo Grasso

Gioacchino Grasso (1927-2018), preside, storico della musica e autore di numerosi contributi riguardanti la didattica nelle scuole medie inferiori: i libri riguardano la storia della musica e dell'opera. Leggi la nota di Marco Menato "Per Gioacchino Grasso"

Fondo Grusovin

Massimo Grusovin, già docente di educazione fisica nelle scuole medie e nei corsi Coni,  istruttore di calcio e di altri sport: i libri riguardano le scienze motorie e problematiche psico-pedagogiche.

Fondo Hugues Rigonat

Pervenuto nel 1991, raccoglie 1300 tra monografie e periodici prevalentemente di interesse tecnico-agrario e di cultura generale, appartenuti a Carlo (1849-1934) e Guido (1883-1969) Hugues. I periodici integrano le raccolte dalla Biblioteca Isontina, principalmente per gli anni tra il 1920 e il 1945. E' compresa anche una sezione manoscritta, contenente una sessantina di documenti, sia opere manoscritte che materiale d'archivio pertinenti a Carlo (Mss. 137-162, 197-198, 205, 237-239) e Guido Hugues (Mss 163-196, 199, 239). Al riguardo cfr “Studi Goriziani”, n. 103-104 e l'Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Statale Isontina a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti. Si  veda inoltre Manoscritti di Carlo Hugues conservati presso la Biblioteca statale isontina a cura di Antonella Gallarotti in Il Trentino oleario: trascrizione del manoscritto del prof. Carlo Hugues a cura di Franco Michelotti. San Michele all'Adige: Fondazione Edmund Mach, 2016, p. 250-265. Apri il file pdf: del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri, e dei Cataloghi di antiquariato librario del Fondo Hugues (non consultabile perchè non ancora inventariato) curato da Marina Stekar. Un secondo lotto di circa 2000 volumi, opuscoli e periodici, collocato a scaffale, non è stato ancora catalogato. Tutti i volumi recano il timbro ovale "Fondo Guido Hugues" e la firma del proprietario.

Fondo Koren

Appartenuto alla giornalista RAI Mirjam Koren (biografia Italiano - Sloveno ), è costituito da oltre 1100 volumi, opuscoli e periodici in lingua italiana, serba, croata e slovena, prevalentemente collocati in "Slavica". Nel fondo sono compresi: classici delle letterature straniere, specie italiana e russa, in traduzione slovena; classici della letteratura slovena; sociologia e mass-media (particolarmente sulla minoranza slovena in Italia); filosofia; psicologia; storia e biografie; musica. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri. Fa parte del fondo un hard disk (inv. 330860, Microf. arc. 568) contenente i servizi giornalistici di Mirjam Koren, registrati per i programmi in sloveno della sede Rai di Trieste. E' possibile solo la consultazione degli stessi e non la riproduzione.

Fondo Levi-Saba

Acquistato nel 2019 dalla Libreria Antiquaria Drogheria 28 di Trieste, si tratta di 87 volumi antichi e moderni di proprietà di Umberto Levi, medico del poeta Umberto Saba, quando era ricoverato a Gorizia nella clinica "Villa San Giusto". Sul fondo cfr: Marco Menato - Simone Volpato, Immondi librai antiquari. Saba libraio, lettore, e paziente di Umberto Levi, Milano, Biblion, 2020. Apri il file pdf del registro topografico.  curato da Angela Polo.

Fondo Longo

Giuseppe O. Longo, professore emerito di Teoria dell'informazione nella Facoltà di ingegneria dell'Università di Trieste, nel 2011 ha donato alcune sezioni della sua biblioteca (letteratura, filosofia, scienza) per un totale di 1500 volumi ed opuscoli, oltre a periodici nei quali figurano suoi contributi. Della ricca bibliografia (in gran parte confluita in Bsi) si ricorda il manuale “Teoria dell'informazione” edito da Boringhieri nel 1980. E' autore di romanzi e racconti, prevalentemente pubblicati dalla casa editrice Mobydick di Faenza. Alla ricerca scientifica nei campi dell'epistemologia, dell'intelligenza artificiale e di problemi delle comunicazione e delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico, affianca altre attività: drammaturgo, traduttore, conferenziere e divulgatore scientifico. Il suo archivio è conservato nell' Archivio di Stato di Gorizia. Vedi la nota di Marco Menato - vedi Giuseppe O. Longo, Narrare per capire. Capire per narrare, in "Riflessioni sistemiche", n. 12, pp. 27-38 (da http://www.aiems.eu/ultimo_numero.html) - apri il file pdf del Registro topografico analitico - Monografie e Opuscoli, curato da Patrizia Birri.


Fondo Magris

La Libreria antiquaria Drogheria 28 di Trieste ha fatto pervenire gratuitamente, in data 11 settembre 2019, 242 volumi italiani e stranieri appartenuti al Prof. Claudio Magris. Diversi volumi hanno dediche a lui rivolte, e il timbro di appartenenza. I libri erano stati precedentemente ceduti sempre a titolo gratuito alla Libreria. E' ammessa solo la consultazione in sede. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Angela Polo.

Fondo Malabotta

Importante sezione di poesia del Novecento e di letteratura d'arte, editore Scheiwiller, raccolta da Manlio (1907-1975)  e Franca Malabotta (1924-2020), sulla quale si veda il catalogo di Simone Volpato, Venezie d'inchiostro e di carta. La Biblioteca di Manlio Malabotta, Trieste, Libreria antiquaria Drogheria 28, 2021. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Angela Polo.

Fondo Malni

Appartenuta all'architetto e artista Giordano Malni (Gorizia 1914 - ivi 1976, scheda in Dizionario biografico dei friulani) e alla moglie Cvetka Metlika (Novo Mesto 1921 - Gorizia 2016), donata dalle figlie Maddalena e Marta, in corso di costituzione. Il primo dono è stata la "Collezione Unesco dell'arte mondiale", edita per l'Italia da Silvana Editoriale, 1954-1964, 23 volumi, formato cm 48x33,50 con testo introduttivo e 32 tavole a colori. Paesi rappresentati: Italia (Gli affreschi a Firenze di Mario Salmi), India, Egitto, Australia, Jugoslavia, Norvegia, Iran, Spagna, Ceylon, URSS, Messico, Giappone, Cecoslovacchia, Grecia, Israele, Etiopia, Turchia, Bulgaria, Tunisia, Romania, Cipro, Polonia, Austria.

Fondo Mazzoleni

Donato dagli eredi, è una parte della biblioteca del critico letterario Filiberto Mazzoleni (Venezia 1920 - Roma 2002), che fu docente di materie letterarie nelle scuole superiori di Roma e collaboratore di quotidiani (tra i quali Il Messaggero Veneto e L'Osservatore Romano) e periodici di cultura, autore di commenti ed edizioni di testi scolastici per gli editori SEI, Mondadori, Bompiani. Tutti i volumi  sono contraddistinti dall'exlibris. Per un profilo cfr.: F. Mazzoleni, Un critico a Roma. Incontri con scrittori e poeti del Novecento, a cura di Biancamaria Ceschin Mazzoleni, Roma, Edilazio, 2003. Apri file pdf del Registro topografico analito curato da Angela Polo.

Fondo Monzani

Adriana Monzani (1956-2013) psicologa e psicoterapeuta del Consultorio dell'Azienda Sanitaria di Gorizia. La sua biblioteca (oltre 500 volumi),  riguarda gli interessi professionali ma anche l'esoterismo e le filosofie orientali. E' stata consegnata nel 2018 a cinque anni dalla scomparsa, vedi l'articolo di Vincenzo Compagnone, "Il Piccolo" del 4 ottobre 2018. apri file pdf del Registro topografico analitico, curato da Angela Polo


Fondo Orsoline

Data al 1672 l’ingresso delle Orsoline a Gorizia, dopo che altri ordini e in primis i Gesuiti si erano stabiliti nella città con il benestare degli Asburgo per contrastare l’influenza della Riforma. Dopo una prima sistemazione precaria, le suore erigono un grande monastero nella via che viene nominata appunto “delle Monache”. Tra il 1927 e il ’28 le Orsoline furono costrette a cambiare sede a causa dei gravi danneggiamenti subiti durante la Prima Guerra, ma anche perché quell’area doveva essere rapidamente bonificata dal regime fascista con la costruzione di una strada, non a caso chiamata via Roma, e di un nuovo quartiere che avrebbe definitivamente cambiato l’immagine della città. Le Orsoline quindi si trasferirono nella periferia nord di Gorizia, in un grande monastero progettato dall’architetto Max Fabiani, che inglobava il parco e la villa di Giacomo Ceconi, impresario friulano affermatosi nella costruzione della rete ferroviaria austriaca. Le Orsoline si dedicarono fin da subito all’istruzione delle fanciulle, con corsi anche nelle lingue slovena e tedesca che tuttavia cessarono con l’ingresso di Gorizia nel Regno d’Italia. Rimase la scuola in lingua italiana dall’asilo alla scuola media e per alcuni anni anche la scuola magistrale.
Nel 2018, a seguito dei mutamenti imposti dalla società uniti al calo degli abitanti e delle vocazioni, l’Ordine decise di chiudere il monastero, e per non disperdere la storia secolare, programmò una serie di cessioni a istituzioni locali  dei propri beni storico-artistici, fra i quali i manoscritti, i libri antichi e un consistente gruppo di incisioni di Marco Alvise Pitteri, conservate dal 1888 nel monastero delle Orsoline di Santa Maria in Valle a Cividale del Friuli, a sua volta soppresso nel 1999.
Nel 2017 la Biblioteca aveva acquisito cinque manoscritti di Giovanni Maria Marussig (mss. 245-249), autore già presente nelle raccolte dell’Isontina, molto interessanti per la storia culturale della Gorizia settecentesca, e trenta cinquecentine  (delle quali cinque stampate all’estero) di prevalente interesse religioso. I manoscritti sono Goritia, e sua origine; Le morti violenti, o svbitane, svccesse in Goritia o svo distretto; Cemto meditationi sopra la Santis.a Passione; Di Carlo Terzo in Spagna. Libro secondo con sonetti;  Goritia le chiese, collegij, co[n]uenti, cappelle, oratorij, beati, colone, stationi, seminarij, religioni delineate, e descritte (cfr. l'Inventario topografico dei manoscritti della Biblioteca Statale Isontina a cura di Antonella Gallarotti nella pagina del Patrimonio dedicata ai manoscritti). L’anno seguente fu la volta di 133 incisioni al bulino o all’acquaforte del Pitteri, o riconducibili alla sua scuola, raccolte – secondo una scelta tematica ma anche estetica -  entro dodici grandi cornici nere di fattura tardo ottocentesca. L’acquisto fu completato con 73 volumi di interesse storico e didattico musicale, parte della sezione musicale della biblioteca scolastica (acquistata in seguito dal Comune di Gorizia), e con una raccolta di fotografie e cliché tipografici utilizzati in pubblicazioni del Monastero.
In realtà dodici delle 133 incisioni sono opera di altri artisti o sono anonime: Domenico Cunego, Vincenzo Giaconi, Giuseppe Lante, Pietro Moro, Giacomo Pecila, Felice e Giovanni Pitteri, figli di Marco, Saverio Rosa, Andrea Rossi, Teodoro Viero. La maggior parte sono condotte su disegni di Giambattista Piazzetta, del quale Pitteri fu scolaro e amico. Gli altri disegnatori sono: Pompeo Batoni, Federico Bencovich, Andrè Blay di Lione, Giuseppe Angeli, Giambettino Cignaroli, Antonio Conegiano, Carlo Dolci, Pierre Jules Hutin, Giacomo Locati, Pietro Longhi, Francesco Maggiotto, Carlo Maratta, Luigi Marchesi, Giambattista Mengardi, Giovanni Mens, Pietro Antonio Novelli, Giuseppe Peroni, Giambattista Pittoni, Giuseppe de Ribera, Francesco Solimena, Giambattista Tiepolo, alcuni dei quali erano collaboratori stabili della bottega del Pitteri. I soggetti rappresentati, in formati grandi medi e piccoli, sono i santi, la madonna, scene di vita religiosa e la riproduzione di quadri importanti. Lodati dalla critica sono le serie dei Dodici Apostoli e dei Sette Sacramenti, questi ultimi su disegno di Pietro Longhi.
Il Pitteri, nato a Venezia il 24 maggio 1702, ivi morto il 4 agosto 1786, è biografato, oltre che nei repertori specialistici, nell’Enciclopedia Italiana Treccani con una scheda di Giulio Lorenzetti (v. 27., 1935, p. 447), ma non nel Dizionario Biografico degli Italiani. Per avere un quadro appena più ampio bisogna ricorrere ancora all’opuscolo di Aldo Ravà, Marco Pitteri incisore veneziano, edito a Firenze dagli Alinari nel 1922, secondo il quale l’intera produzione consta di 444 rami, comprese le illustrazioni librarie: di conseguenza il corpus goriziano è di notevole interesse per comprendere l’intero percorso dell’artista. Dario Succi nel 1983 così concludeva la scheda dedicata a Pitteri: “Esempio eccezionale della capacità di rielaborazione autonoma delle linee e dei colori fissati da altri, la produzione incisoria di Marco Pitteri rimane ancor oggi a dimostrare, attraverso la coerenza stilistica dei suoi momenti più felici, le possibilità liriche e gli stimolanti fermenti che si offrono a chi abbia la sensibilità di partecipare attivamente ai modelli altrui, facendoli rivivere sul piano dell’arte con una splendida e bruciante originalità” .
Le incisioni, già descritte nel Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale (SIRPAC)  della Regione Friuli Venezia Giulia, sono state ora catalogate in SBN, come anche le cinquecentine , i cliché, le fotografie e i volumi moderni di ambito musicale. I manoscritti, in attesa dell’inserimento in Manus, sono presenti invece nel relativo catalogo breve pubblicato sul sito della Biblioteca Isontina.

Fondo Paglilla-Gallarotti (in corso di acquisizione)

Il Fondo Paglilla costituisce il primo nucleo della consegna alla BSI della biblioteca della famiglia Gallarotti, una biblioteca privata costituita da diverse generazioni ricca di oltre 10.000 volumi (la stima è approssimata per difetto), che sarà gradualmente acquisita nel corso del tempo.
È la sezione più antica, composta da più di 600 titoli, pubblicati dal 1892 al 1961: la biblioteca personale dell’avvocato Delfido (Delfo) (Montalto Uffugo 26 ottobre 1879 - Gorizia 24 marzo 1968), contentente testi di diritto, di narrativa e d'arte, compresa una raccolta di cataloghi di vendita all'asta di opere d'arte e di gallerie di antiquariato. Al Fondo Paglilla si aggiungeranno i libri della famiglia Gallarotti: Franco Gallarotti (Gorizia, 19 ottobre 1924 - 8 gennaio 2018), nipote dell’avvocato Delfo e già sindaco di Gorizia, la moglie Lina Tavagnutti e i figli Antonella (bibliotecaria) e Michele. Parte della biblioteca perverrà alla BSI sotto forma di lascito testamentario: non tutte le raccolte segnalate saranno quindi immediatamente disponibili (anche se fin d’ora sono destinate ad entrare a far parte del patrimonio librario pubblico goriziano), proprio perché si tratta di una biblioteca ancora viva, in continuo accrescimento ed uso. Vedi la nota Fondo Paglilla - Gallarotti 1, la nota Fondo Paglilla - Gallarotti 2, l'elenco dei volumi e l'elenco dei volumi del Fondo Gallarotti (Valmaggiore).

Fondo Perco

Picola biblioteca di interesse micologico, raccolta dal goriziano Bruno Perco (1923-2006) che fu valente studioso in materia per quasi cinquant'anni. Si tratta di circa 160 volumi, compresi 6 periodici, stampati prevalentemente in lingua italiana negli anni 1970-97. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Peri

Donato dalla vedova Francesca Peri Minuto nel 2006, è costituito da 216 volumi ed estratti, il cui autore, Vittorio Peri (Gorizia, 26.05.1932 - Roma, 01.06.2006), è stato “scriptor graecus” nella Biblioteca Apostolica Vaticana e studioso di storia della Chiesa. Vedi :

L'eredità di Cirillo e Metodio : omaggio a Vittorio Peri : atti del 41. convegno, Gorizia, 22-24 novembre 2007, a cura di Cesare Alzati, Marco Grusovin, Sergio Tavano, Gorizia, ICM, 2009, 441 p., ill., 24 cm. ((In testa al front.: Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei. (Inv. 262697 - Collocazione 2009 E.00 00031) - (Inv. GRC 63905 - Collocazione GRC 27-4 ERE). Indice.

Sergio Tavano, Un Goriziano cristiano ed europeo : Vittorio Peri, in “Borc San Roc”, novembre 2006, n. 18, p. 35-43.

Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Pincherle 

Fondo donato da Laura Safred nel 2013, libri appartenuti a Bruno Pincherle (1903-1968), uomo politico, pediatra e bibliofilo, al nipote Renzo Pincherle (1949-1994), insieme a qualche titolo già di Laura Safred, critico d'arte e docente all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Vedi l'elenco - Apri il file pdf del Registro topografico analitico Monografie e Opuscoli curato da Patrizia Birri.

Nel 2020 Laura Safred ha donato altri sette volumi di ambito sociologico giuridico (inv. 326680-686), appartenuti all'avvocato Emilio Pincherle (Trieste,1876-1930). Ogni volume riporta sia il timbro di Emilio sia l'ex libris rosso a timbro del nipote Renzo.

In precedenza, Laura Safred aveva donato alla Biblioteca Civica alcune pubblicazioni e materiale iconografico riguardante Isacco Samuele Reggio (1784-1855) e il padre di lui, Abram Vita Reggio (1755-1841). Vedi l'elenco redatto da Antonella Gallarotti.

Fondo Plurima

Si tratta di 155 cataloghi editi dalla Galleria d'arte Plurima di Udine, fondata da Anna e Valentino Turchetto. Sulla storia della Galleria vedi la tesi di specializzazione all'Università di Udine di Cristina Feresin. Leggi la nota di Cristina Feresin - Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Pontebba

Il fondo , originariamente dell’ex Pretura di Pontebba, è stato ceduto in comodato dal Tribunale di Tolmezzo nel 2001. Consiste di 942 tra volumi e opuscoli, soprattutto testi giuridici e raccolte legislative in lingua tedesca, in minima parte slovena, d’epoca asburgica, e in lingua italiana (Raccolta ufficiale delle leggi del Regno d’Italia dal 1865 al 1941) insieme ad altri periodici di giurisprudenza e varie raccolte legislative. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato - Monografie e Periodici, da Patrizia Birri.



Fondo Santoro

Si tratta di un fondo di 611 volumi, di recente edizione, riguardanti l'italianistica e le discipline del libro acquistato nel 2011 dal prof. Marco Santoro (1949-2017), già ordinario di Bibliografia nell'Università La Sapienza di Roma. Della vasta bibliografia di Santoro, si citano in questa sede la Storia del libro italiano (Editrice Bibliografica, 2008, nuova edizione) e le Lezioni di bibliografia (Editrice Bibliografica, 2012). Un altro fondo di provenienza Santoro si trova nella Biblioteca statale di Trieste. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Società Dante Alighieri

Piccolo fondo di ambito letterario, già appartenuto al Comitato di Gorizia della Società Dante Alighieri, il cui Comitato fu costituto a Gorizia nel 1919 dal sindaco Giorgio Bombig. Probabilmente è stato consegnato alla Bsi tra il 1945 e il 1950 durante la direzione di Mario Corsini, che dal 1929 al 1932 fu presidente della sezione goriziana della Dante. I volumi, editi tra gli anni Venti e Quaranta, hanno il timbro della sezione goriziana della "Dante" e una copertina di carta azzurra. Apri il file pdg del registro topografico. Curato da Angela Polo.

Fondo Stucchi

Donato dalla vedova nel 2001, è costituito da 113 volumi ed estratti, compresa la fotocopia della tesi di laurea “Le opere fortificate dei Romani al confine orientale d'Italia” discussa all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1944. Sandro Stucchi (Gorizia 14.7.1922 - Roma 21.6.1991) è stato docente di archeologia classica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, presso la quale è confluita la parte più sostanziosa della biblioteca. Vedi: Marcello Barbanera, Sandro Stucchi : un profilo, in “Studi Goriziani”, vol. 75, p. 7-18.  Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Tallone

Il fondo, acquistato nel 2007, è ancora in crescita, fino ad ora si compone di oltre 2000 volumi prevalentemente dedicati alle lingue slave (dizionari, grammatiche, prontuari e manuali di conversazione). Giovanni Tallone, laureato in medicina e specializzato in malattie dell’apparato respiratorio, a partire dal 1940 si è interessato di linguistica indoeuropea ( lingue neolatine, germaniche, slave, baltiche, albanese, neogreco, sanscrito, hindi), con puntate nelle lingue ugrofinniche (ungherese), turchesche (turco) e semitiche (arabo, ebraico, maltese).
Ha tradotto dal tedesco il “Manuale sinottico di medicina interna” di Claus Overzier (Padova, Piccin, 1972) e ha curato l’edizione italiana del “Dizionario medico poliglotta : inglese, tedesco, francese, spagnolo, italiano” di Veillon - Nobel (Padova, Piccin, 1978).
Ha recensito per oltre un decennio riviste russe di cardiologia per conto del mensile “La cardiologia nel mondo” e ha pubblicato una trentina di lavori scientifici su riviste nazionali ed estere (angloamericane, tedesche, francesi, belghe, spagnole) nell’ambito della ricerca farmacologico-clinica. Apri il file pdf del Registro topografico analitico 1 e 2 curato da Patrizia Birri.

Fondo Tipografia Paternolli

Acquistato nel 2020 dalla Libreria antiquaria Drogheria 28 di Trieste. E' quello che è rimasto della biblioteca di servizio della Tipografia Paternolli. Ogni volume reca infatti il timbro lineare "Stabilimento tipogr. e librario Giov. Paternolli - Gorizia". Si tratta di monografie,
opuscoli e periodici in italiano e in tedesco stampati tra la fine dell'Ottocento e il 1922. Apri il file pdf del topografico. Curato da Angela Polo

Fondo Tiso

Costituito dal lascito di Aida Tiso (Venezia 27.6.1922 – Roma 23.3.1999), comprende 1689 monografie, 146 periodici e 437 opuscoli, la maggior parte legati al suo ruolo di attivista del PCI/PDS toccando tematiche quali la questione femminile, la storia del PCI e la storia politica e sociale in generale, italiana ed europea. L’omogeneità e l’ampiezza della raccolta, giunta in biblioteca nella sua interezza, la rendono emblematica di un periodo, la seconda metà del Novecento, vissuti attraverso gli interessi e gli studi di una donna impegnata nella vita politica e sociale. Apri i files pdf del Registro topografico analitico 1 e 2 curati da Patrizia Birri.



Fondo Variola

Piccola (283 volumi) biblioteca familiare di romanzi contemporanei della letteratura italiana, con inserti della letteratura spagnola e portoghese in lingua originale. Appartenuta a Edda Gianoni Variola (Trieste 1928-Fiera di Primiero (TN) 2005), è stato donata dal figlio Ugo nel 2007. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo VegAnima

Costituito nel 2013  dall'associazione di promozione sociale VegAnima di Gorizia. I libri riguardano la scelta vegetariana  e vegana come filosofia e stile di vita non solo alimentare. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Fondo Verzegnassi

Fondo donato dalla figlia Margherita e costituto da enciclopedie, raccolte, volumi e riviste che testimoniano i diversificati e inconsueti interessi culturali del padre nei campi del diritto, economia, storia, filosofia, letteratura classica e moderna, italiana, europea, russa e anglosassone, teatro, cinema, comunicazione, arti figurative fino ai fumetti.

Ferruccio Verzegnassi nasce a Gorizia il 25 maggio 1910.
Si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 1932 ed esercita per qualche tempo la professione di avvocato a Gorizia. Fin dagli studi liceali si era dedicato allo studio della storia e soprattutto della filosofia e nel 1937 vince il concorso nazionale per l’assegnazione della cattedra di Storia, Filosofia ed Economia politica. Viene quindi assegnato dal 1938 al Liceo scientifico di Gorizia, per poi passare dal 1945 al Liceo classico dove insegnerà fino al 1951.Trasferitosi a Milano nel 1951 insegna presso il liceo classico ‘Pietro Verri’ di Lodi e dal 1956 presso il liceo scientifico statale ‘Leonardo da Vinci’ di Milano dove rimane fino al pensionamento nel 1978. Muore a Milano il 17 aprile 1997.
Nei primi anni di permanenza a Milano ha coltivato l’amicizia con lo scrittore Luigi Santucci, conosciuto a Gorizia nei primi anni della guerra dove questi era giovane insegnante di Lettere. Convinto non credente, è stato molto vicino a padre Davide Maria Turoldo ed ha frequentato la ‘Corsia dei Servi’, libreria e noto centro culturale di un mondo cattolico in palese dissenso con le gerarchie ecclesiastiche milanesi degli anni ‘50. Il fondo è costituito da circa 2700 volumi, opuscoli e periodici, tutti catalogati in Sbn.

Vedi topografico 1 e topografico 2 in aggiornamento, a cura di Angela Polo. Conservato il fascicolo personale (1938-1952), ms291.



Fondo Vicentini

Costituito da 545 volumi di letteratura tedesca in lingua originale e letteratura italiana del Novecento. Armando Vicentini (11.11.1894 - 13.12.1966) e Anna Maria Vicentini (07.09.1897 - 30.05.1979), di Sagrado (GO), sono nati Visintin e italianizzati in Vicentini in epoca fascista. Anna Maria è rimasta nubile ed ha esercitato la professione di assistente sociale e sanitaria. Armando, dopo il liceo scientifico, è andato a Vienna dove si è iscritto al Politecnico ed ha frequentato con successo 2 anni di ingegneria. Poi i genitori, ma specialmente la madre, lo hanno richiamato a casa per occuparsi degli affari di famiglia che attraversavano un momento di difficoltà. Dopo aver gestito insieme al padre per un periodo l'attività di famiglia, dopo il tracollo del 1929, ha cercato e trovato lavoro come magazziniere ai cantieri di Monfalcone. Nel corso dello svolgimento di questa attività, dopo l'8 settembre 1943, è stato imprigionato dai Tedeschi al Coroneo di Trieste perchè, su ordine della proprietà dei cantieri, aveva contribuito a foraggiare la lotta partigiana. Si è salvato perchè parlando un ottimo tedesco, al processo è riuscito a spiegare che stava soltanto eseguendo gli ordini superiori. Donato dalla nipote proff.ssa Caterina Vicentini nel 2007. Apri il file pdf del Registro topografico analitico curato da Patrizia Birri.

Raccolta Franco

Depositato dalla Soprintendenza Archivistica per il Friuli-Venezia Giulia, si tratta di un archivio storico-geografico realizzato dalla prof.ssa Loredana Franco. E' costituito da annotazioni, corrispondenza, schede di edizioni, traduzioni manoscritte e dattiloscritte, copie fotostatiche e fotografiche, diapositive, ecc. relative al cosmografo Vincenzo Coronelli (1650-1718) e agli antichi globi esistenti in Friuli-Venezia Giulia e al fiume Isonzo. L'archivio è corredato dall'inventario a cura di Lucia Pillon. Nel febbraio 2021 è stata consegnata un'altra parte dell'archivio insieme ad un centinaio di volumi, opuscoli e numeri di periodici (compresi tre atlanti), riguardanti la geografia e la cartografia locale, in nove contenitori. Vedi anche il Catalogo toporafico della sezione libraria della Raccolta Franco